Santa Maria Antiqua, situata alle pendici del Colle Palatino è molto probabilmente il più importante e antico monumento cristiano all’interno del Foro Romano. Fondata a metà del IV secolo, sulle strutture di un grande complesso architettonico di età domizianea, per circa 300 anni fu decorata secondo gli stili pittorici dei vari periodi
Negli anni ‘80 del secolo scorso il Palazzo, sede del Consiglio di Sato, è stato per un lungo periodo oggetto di importanti interventi di restauro che hanno interessato le importanti decorazioni pittoriche e i soffitti lignei delle Sale di rappresentanza, la facciata e il cortile arricchiti da statue e splendidi stucchi, e che hanno visto coinvolte le principali imprese di restauro della Capitale
La cappella, forse una delle meno note della Chiesa, era originariamente di proprietà di Domenico della Rovere, ma fu acquisita dal cardinale portoghese Jorge da Costa per 200 ducati d'oro nel 1488. La Cappella Costa. I dipinti delle cinque lunette (1488-90) raffigurano i Padri della Chiesa di fronte a uno sfondo blu: San Girolamo, Ambrogio, Agostino e Gregorio Magno
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene, in questo particolare una delle sale affrescate. la Sala di Pompeo decorata nel 1665 con dipinti monocromi, prospettive illusionistiche e trompe l’oeil dai quadraturisti Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna
Il 27 aprile 1858, alcuni operai che lavoravano alle dipendenze di L. Fortunati, “intraprendente scopritore di antichità” come lui stesso amava definirsi, dopo aver rinvenuto un mosaico sentirono sotto di esso un “cupo rimbombo”. Il giorno dopo lo stesso Fortunati individuò un lucernario che illuminava, come scrisse egli stesso, “un monumento che per la su conservazione, magnificenza degli ornati, segnerà un’epoca nella storia degli scavie delle ricerche di antichità romane”
Tra i dipinti murali più antichi conservati, ci sono l'affresco duecentesco di San Benedetto nell'abside destra, la Madonna in trono con bambino e San Pelino Vescovo, nella lunetta della controfacciata, preziosa testimonianza pittorica di epoca federiciana
È il 21 dicembre 1978 quando Adriano La Regina, Soprintendente archeologo di Roma, denuncia il drammatico stato dei monumenti archeologici dell’area centrale a Roma, corrosi dal “cancro dei marmi” a causa dell’inquinamento provocato dal traffico. Tra il 1984 e il 1988 tutti i restauratori di Roma furono coinvolti nel grande progetto di restauro che interessò tutti i principali monumenti della Roma imperiale
Fu questo uno dei primi esempi di “sponsorizzazione” di interventi di restauro ad opera di aziende private. Nel caso specifico il finanziamento avvenne grazie alla Bull Italia S.p.A.
Dalla chiesa di santa Maria Maggiore di Lanciano proviene la tela, d'ambito veneziano del '400, accostata anche alla pittura di Nicola da Guardiagrele, opera di uno sconosciuto Jacopo da Lanciano
La fontana collocata ai piedi della Colonna Antonina, di forma mistilinea, è costituita principalmente da blocchi di “pietrasanta”, marmo di Chio che deve il suo nome alla Porta che viene aperta in occasione degli anni giubilari all’ingresso della Basilica di San Pietro
L’intervento di restauro ha interessato la ricchissima cupola settecentesca con tralci vegetali in stucco dorato su cui si stagliano i medaglioni, realizzati da Michele Maglia, Lorenzo Ottoni e Simone Giorgini, raffiguranti i momenti salienti della nascita del Monte di Pietà
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene. In questo particolare il soffitto e i dipinti murali della sala di Achille
Lunghi e impegnativi restauri hanno interessato la grande cupola e il tamburo del Teatro per ripristinare i gravissimi danni dovuti a dissesti strutturali e alle conseguenti infiltrazioni di acqua piovana
L’opera, insieme ad altri 35 dipinti, su tela su tavola e su rame, faceva parte di un lotto della collezione della Galleria Spada, a completamento degli interventi di restauro dell’intero Palazzo
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene, in questo particolare la volta dipinta da Michelangelo Ricciolini
Nel 1997 iniziarono a Roma i grandi interventi di restauro per il Giubileo del 2000. Particolare rilievo ebbe l’intervento, durato tre anni, di tutte le superfici interne ed esterne del Tabularium, per un totale di circa 12.000 mq. Grande è la varietà dei materiali oggetto di restauro conservativo: travertino, peperino, tufo, pietra di Gbii, intonaci, laterizi, marmo lunense
Nell’ambito dei lavori di restauro del Tabularium e del Palazzo Senatorio per il Giubileo del 2000 si intervenne anche sulle superfici in peperino del Portico del Vignola e della parete sinistra della scalinata che da Piazza del Campidoglio conduce alla sommità meridionale del colle
Il restauro della Porta monumentale rientrava tra i grandi interventi per il Giubileo del 2000. Le superfici ad intonaco, gli stucchi, le sculture, le grandi epigrafi marmoree, le colonne in granito e marmo cipollino sono state tutti oggetto di pulitura, consolidamento, integrazione plastica e riequilibratura cromatica
Negli anni a cavallo tra l’ultimo decennio del 1900 e i primi anni 2000 tutto il Palazzo fu oggetto di un intervento completo di recupero. Oltre alle superfici esterne ed interne furono restaurati tutti gli arredi e le opere esposte nel “Museo di Roma”
La piccola Chiesa del borgo subì gravi danni a seguito del sisma del 1997. Ultimati gli interventi strutturali furono sottoposti ad un attento recupero tutti i dipinti murali, risalenti ai secoli XIII-XVII, in parte ricoperti da uno spesso strato di scialbo, che decorano l’abside e la navata
In occasione della campagna di restauri che ha interessato gli interni della Villa e le fontane dei giardini, anche la Sala che prende il nome dalle scene che illustrano le fatiche dell’eroe mitologico è stata restaurata con i suoi splendidi affreschi e le decorazioni in stucco
L’appalto del Comune di Bologna ha riguardato le scalinate con le balaustre e le pareti in pietra di Vicenza, la fontana marmorea con sculture di oggetto mitologico, i grandi rilievi storici posti in corrispondenza dei pianerottoli
Lo splendido ciclo di affreschi “ Cristo in Gloria tra Santi” della cupola e le grandi figure di Sante Benedettine delle pareti del tamburo (1671-81) versavano in un pessimo stato di conservazione ed erano quasi completamente illeggibili a causa di dannose infiltrazioni della volta e dello strato annerito ed alterato di vecchi protettivi, di ridipinture e stuccature soprammesse. La delicata pulitura ha permesso la rimozione di numerosi rifacimenti ed il recupero di importanti porzioni di pittura originale
L’elegante scalone che collega i vari piani del Palazzo, costruito tra il XVI e il XVIII secolo e sede dal 1955 della Corte Costituzionale, è costituito da gradini in travertino e pianerottoli con pavimento a mosaico. l’intervento conservativo è consistito nella pulitura, consolidamento e reintegrazione plastica
Il tratto compreso nella proprietà privata è parte delle mura che cingevano Roma in età arcaica (sec. VI a. C.) ed è costituito dai caratteristici grandi blocchi di tufo
I frammenti erano stati murati su una struttura in mattoni all’ingresso degli scavi. In questa occasione sono stati estratti dalla muratura, studiati, restaurati e rimontati su un supporto in acciaio e plexiglass
L’opera realizzata in 4 blocchi è stata rinvenuta in due momenti diversi. I primi due blocchi vennero trasportati a Berlino, gli altri due rimasero a Ostia. In questa occasione ne furono eseguiti i calchi per poter esporre la serie completa in entrambe le sedi
L’opera fa parte dell’ampia collezione dei gessi di Pietro Tenerani custodita a Palazzo Braschi
Nell’ambito di un appalto di manutenzione degli arredi storici e artistici delle ville di Roma di proprietà comunale, sono stati ricomposti i frammenti di una grande olla di terracotta, conservati in deposito. E’ stato realizzato un supporto in acciaio ed è stata collocata all’ingresso di Villa Vecchia
A partire dal periodo tra il 1885 e il 1888 e poi nel corso dei decenni vennero collocate al Gianicolo numerose erme di eroi garibaldini - realizzate in marmo su pilastri in travertino - che si erano distinti nel 1849 nella difesa della Repubblica romana. Nel 2010-2011 in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia sono stati tutti restaurati
Il deposito delle sculture di Villa Borghese raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro del parco Tra il 1986 e il 1999, per ragioni di sicurezza, le sculture sono state rimosse dalle loro sedi originarie, sostituite da copie, e ricoverate in un deposito all’interno del Museo Pietro Canonica
Il vasto piazzale, aperto verso il Tevere, fu progettato insieme al teatro in età augustea e dotato di portici all’epoca di Claudio (metà I secolo d.C.). Nel II secolo d.C., furono realizzati il raddoppiamento del portico e i primi mosaici pavimentali. Le superfici musive in tessere bianche e nere sono state liberate dalle patine biologiche e rese di nuovo leggibili
La fontana , frutto dell’ingegno di Pietro Bernini è stata restaurata tre volte dalla Tecnicon srl (1985, 1993 e 2014). L’acqua di Roma, ricca di carbonato di calcio, e l’inquinamento atmosferico favoriscono la rapida formazione di spessi strati calcarei che nascondono e deturpano la superficie lapidea. Solo frequenti cicli di manutenzione , sperimentati tra il 1993 e il 1996, hanno dimostrato di poter rallentare il degrado a cui la Barcaccia, come tutte le fontane di Roma, è sottoposta
L’opera di Nicola Salvi è stata oggetto di un intervento totale di restauro conservativo che ha rimosso consistenti depositi di calcare e riportato alla luce il modellato originale delle superfici, ripristinato le cromie delle superfici intonacate della facciata
Il teatro con la sua struttura lignea è un esemplare unico di questa tipologia di teatro di corte. La volta dipinta è stata sottoposta a pulitura, consolidamento e reintegrazione pittorica
La colonna fortemente fratturata è stata consolidata ripristinando il sistema di cerchiaggio che risponde a criteri tecnologici di ultima generazione
La tela di grandi dimensioni (m. 4,30 x 2,90) è stata restaurata presso il laboratorio della Tecnicon s.r.l. e al termine dell’intervento collocata nuovamente nella sua sede
L’intervento è stato finalizzato alla rimozione delle patine biologiche e al consolidamento delle superfici in tufo e degli intonaci
L’intervento è stato propedeutico alla fase di consolidamento delle strutture murarie e delle coperture
La pulitura del Crocefisso, di notevole livello scultoreo, ha confermato l’appartenenza alla cerchia di Giovanni Teutonico, scultore di origine tedesca molto attivo nell’Italia centrale del secondo quattrocento
Dalle superfici in biocalcarenite della murgia materana sono state asportati consistenti strati di patine biologiche riportando alla luce la cromia della pietra ed eseguita la sigillatura dei giunti e la microstuccatura dei conci, è stato applicato un protettivo che possa rallentare l’azione dei fenomeni di degrado. Un accurato intervento sta interessando il prospetto principale con statue di Santi, epigrafi con splendide cornici, un grande stemma e il rosone, anch’essi tutti in biocalcarenite
Santa Maria Antiqua, situata alle pendici del Colle Palatino è molto probabilmente il più importante e antico monumento cristiano all’interno del Foro Romano. Fondata a metà del IV secolo, sulle strutture di un grande complesso architettonico di età domizianea, per circa 300 anni fu decorata secondo gli stili pittorici dei vari periodi
Negli anni ‘80 del secolo scorso il Palazzo, sede del Consiglio di Sato, è stato per un lungo periodo oggetto di importanti interventi di restauro che hanno interessato le importanti decorazioni pittoriche e i soffitti lignei delle Sale di rappresentanza, la facciata e il cortile arricchiti da statue e splendidi stucchi, e che hanno visto coinvolte le principali imprese di restauro della Capitale
La cappella, forse una delle meno note della Chiesa, era originariamente di proprietà di Domenico della Rovere, ma fu acquisita dal cardinale portoghese Jorge da Costa per 200 ducati d'oro nel 1488. La Cappella Costa. I dipinti delle cinque lunette (1488-90) raffigurano i Padri della Chiesa di fronte a uno sfondo blu: San Girolamo, Ambrogio, Agostino e Gregorio Magno
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene, in questo particolare una delle sale affrescate. la Sala di Pompeo decorata nel 1665 con dipinti monocromi, prospettive illusionistiche e trompe l’oeil dai quadraturisti Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna
Il 27 aprile 1858, alcuni operai che lavoravano alle dipendenze di L. Fortunati, “intraprendente scopritore di antichità” come lui stesso amava definirsi, dopo aver rinvenuto un mosaico sentirono sotto di esso un “cupo rimbombo”. Il giorno dopo lo stesso Fortunati individuò un lucernario che illuminava, come scrisse egli stesso, “un monumento che per la su conservazione, magnificenza degli ornati, segnerà un’epoca nella storia degli scavie delle ricerche di antichità romane”
Tra i dipinti murali più antichi conservati, ci sono l'affresco duecentesco di San Benedetto nell'abside destra, la Madonna in trono con bambino e San Pelino Vescovo, nella lunetta della controfacciata, preziosa testimonianza pittorica di epoca federiciana
È il 21 dicembre 1978 quando Adriano La Regina, Soprintendente archeologo di Roma, denuncia il drammatico stato dei monumenti archeologici dell’area centrale a Roma, corrosi dal “cancro dei marmi” a causa dell’inquinamento provocato dal traffico. Tra il 1984 e il 1988 tutti i restauratori di Roma furono coinvolti nel grande progetto di restauro che interessò tutti i principali monumenti della Roma imperiale
Fu questo uno dei primi esempi di “sponsorizzazione” di interventi di restauro ad opera di aziende private. Nel caso specifico il finanziamento avvenne grazie alla Bull Italia S.p.A.
Dalla chiesa di santa Maria Maggiore di Lanciano proviene la tela, d'ambito veneziano del '400, accostata anche alla pittura di Nicola da Guardiagrele, opera di uno sconosciuto Jacopo da Lanciano
La fontana collocata ai piedi della Colonna Antonina, di forma mistilinea, è costituita principalmente da blocchi di “pietrasanta”, marmo di Chio che deve il suo nome alla Porta che viene aperta in occasione degli anni giubilari all’ingresso della Basilica di San Pietro
L’intervento di restauro ha interessato la ricchissima cupola settecentesca con tralci vegetali in stucco dorato su cui si stagliano i medaglioni, realizzati da Michele Maglia, Lorenzo Ottoni e Simone Giorgini, raffiguranti i momenti salienti della nascita del Monte di Pietà
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene. In questo particolare il soffitto e i dipinti murali della sala di Achille
Lunghi e impegnativi restauri hanno interessato la grande cupola e il tamburo del Teatro per ripristinare i gravissimi danni dovuti a dissesti strutturali e alle conseguenti infiltrazioni di acqua piovana
L’opera, insieme ad altri 35 dipinti, su tela su tavola e su rame, faceva parte di un lotto della collezione della Galleria Spada, a completamento degli interventi di restauro dell’intero Palazzo
Sede del Consiglio di Stato dal 1927, Palazzo Spada fu oggetto, negli anni ‘80 e ’90, di una grande opera di recupero del prezioso edificio e di tutte le opere che contiene, in questo particolare la volta dipinta da Michelangelo Ricciolini
Nel 1997 iniziarono a Roma i grandi interventi di restauro per il Giubileo del 2000. Particolare rilievo ebbe l’intervento, durato tre anni, di tutte le superfici interne ed esterne del Tabularium, per un totale di circa 12.000 mq. Grande è la varietà dei materiali oggetto di restauro conservativo: travertino, peperino, tufo, pietra di Gbii, intonaci, laterizi, marmo lunense
Nell’ambito dei lavori di restauro del Tabularium e del Palazzo Senatorio per il Giubileo del 2000 si intervenne anche sulle superfici in peperino del Portico del Vignola e della parete sinistra della scalinata che da Piazza del Campidoglio conduce alla sommità meridionale del colle
Il restauro della Porta monumentale rientrava tra i grandi interventi per il Giubileo del 2000. Le superfici ad intonaco, gli stucchi, le sculture, le grandi epigrafi marmoree, le colonne in granito e marmo cipollino sono state tutti oggetto di pulitura, consolidamento, integrazione plastica e riequilibratura cromatica
Negli anni a cavallo tra l’ultimo decennio del 1900 e i primi anni 2000 tutto il Palazzo fu oggetto di un intervento completo di recupero. Oltre alle superfici esterne ed interne furono restaurati tutti gli arredi e le opere esposte nel “Museo di Roma”
La piccola Chiesa del borgo subì gravi danni a seguito del sisma del 1997. Ultimati gli interventi strutturali furono sottoposti ad un attento recupero tutti i dipinti murali, risalenti ai secoli XIII-XVII, in parte ricoperti da uno spesso strato di scialbo, che decorano l’abside e la navata
In occasione della campagna di restauri che ha interessato gli interni della Villa e le fontane dei giardini, anche la Sala che prende il nome dalle scene che illustrano le fatiche dell’eroe mitologico è stata restaurata con i suoi splendidi affreschi e le decorazioni in stucco
L’appalto del Comune di Bologna ha riguardato le scalinate con le balaustre e le pareti in pietra di Vicenza, la fontana marmorea con sculture di oggetto mitologico, i grandi rilievi storici posti in corrispondenza dei pianerottoli
Lo splendido ciclo di affreschi “ Cristo in Gloria tra Santi” della cupola e le grandi figure di Sante Benedettine delle pareti del tamburo (1671-81) versavano in un pessimo stato di conservazione ed erano quasi completamente illeggibili a causa di dannose infiltrazioni della volta e dello strato annerito ed alterato di vecchi protettivi, di ridipinture e stuccature soprammesse. La delicata pulitura ha permesso la rimozione di numerosi rifacimenti ed il recupero di importanti porzioni di pittura originale
L’elegante scalone che collega i vari piani del Palazzo, costruito tra il XVI e il XVIII secolo e sede dal 1955 della Corte Costituzionale, è costituito da gradini in travertino e pianerottoli con pavimento a mosaico. l’intervento conservativo è consistito nella pulitura, consolidamento e reintegrazione plastica
Il tratto compreso nella proprietà privata è parte delle mura che cingevano Roma in età arcaica (sec. VI a. C.) ed è costituito dai caratteristici grandi blocchi di tufo
I frammenti erano stati murati su una struttura in mattoni all’ingresso degli scavi. In questa occasione sono stati estratti dalla muratura, studiati, restaurati e rimontati su un supporto in acciaio e plexiglass
L’opera realizzata in 4 blocchi è stata rinvenuta in due momenti diversi. I primi due blocchi vennero trasportati a Berlino, gli altri due rimasero a Ostia. In questa occasione ne furono eseguiti i calchi per poter esporre la serie completa in entrambe le sedi
L’opera fa parte dell’ampia collezione dei gessi di Pietro Tenerani custodita a Palazzo Braschi
Nell’ambito di un appalto di manutenzione degli arredi storici e artistici delle ville di Roma di proprietà comunale, sono stati ricomposti i frammenti di una grande olla di terracotta, conservati in deposito. E’ stato realizzato un supporto in acciaio ed è stata collocata all’ingresso di Villa Vecchia
A partire dal periodo tra il 1885 e il 1888 e poi nel corso dei decenni vennero collocate al Gianicolo numerose erme di eroi garibaldini - realizzate in marmo su pilastri in travertino - che si erano distinti nel 1849 nella difesa della Repubblica romana. Nel 2010-2011 in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia sono stati tutti restaurati
Il deposito delle sculture di Villa Borghese raccoglie circa ottanta opere provenienti in gran parte dalla Collezione Borghese, originariamente ubicate a decoro del parco Tra il 1986 e il 1999, per ragioni di sicurezza, le sculture sono state rimosse dalle loro sedi originarie, sostituite da copie, e ricoverate in un deposito all’interno del Museo Pietro Canonica
Il vasto piazzale, aperto verso il Tevere, fu progettato insieme al teatro in età augustea e dotato di portici all’epoca di Claudio (metà I secolo d.C.). Nel II secolo d.C., furono realizzati il raddoppiamento del portico e i primi mosaici pavimentali. Le superfici musive in tessere bianche e nere sono state liberate dalle patine biologiche e rese di nuovo leggibili
La fontana , frutto dell’ingegno di Pietro Bernini è stata restaurata tre volte dalla Tecnicon srl (1985, 1993 e 2014). L’acqua di Roma, ricca di carbonato di calcio, e l’inquinamento atmosferico favoriscono la rapida formazione di spessi strati calcarei che nascondono e deturpano la superficie lapidea. Solo frequenti cicli di manutenzione , sperimentati tra il 1993 e il 1996, hanno dimostrato di poter rallentare il degrado a cui la Barcaccia, come tutte le fontane di Roma, è sottoposta
L’opera di Nicola Salvi è stata oggetto di un intervento totale di restauro conservativo che ha rimosso consistenti depositi di calcare e riportato alla luce il modellato originale delle superfici, ripristinato le cromie delle superfici intonacate della facciata
Il teatro con la sua struttura lignea è un esemplare unico di questa tipologia di teatro di corte. La volta dipinta è stata sottoposta a pulitura, consolidamento e reintegrazione pittorica
La colonna fortemente fratturata è stata consolidata ripristinando il sistema di cerchiaggio che risponde a criteri tecnologici di ultima generazione
La tela di grandi dimensioni (m. 4,30 x 2,90) è stata restaurata presso il laboratorio della Tecnicon s.r.l. e al termine dell’intervento collocata nuovamente nella sua sede
L’intervento è stato finalizzato alla rimozione delle patine biologiche e al consolidamento delle superfici in tufo e degli intonaci
L’intervento è stato propedeutico alla fase di consolidamento delle strutture murarie e delle coperture
La pulitura del Crocefisso, di notevole livello scultoreo, ha confermato l’appartenenza alla cerchia di Giovanni Teutonico, scultore di origine tedesca molto attivo nell’Italia centrale del secondo quattrocento
Dalle superfici in biocalcarenite della murgia materana sono state asportati consistenti strati di patine biologiche riportando alla luce la cromia della pietra ed eseguita la sigillatura dei giunti e la microstuccatura dei conci, è stato applicato un protettivo che possa rallentare l’azione dei fenomeni di degrado. Un accurato intervento sta interessando il prospetto principale con statue di Santi, epigrafi con splendide cornici, un grande stemma e il rosone, anch’essi tutti in biocalcarenite
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